Quello che sappiamo è che non finisce qui.

Appunti sul Jenga Final Party:
Wolf Bukowski e Giovanni Truppi al San Carlo

Si è concluso sabato 5 dicembre con una sala Cipriani piena il progetto 'Jenga: Costrusci!' cofinanziato dall'Assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Marche, che ha visto il Tief impegnato per dieci mesi con il sostegno dei partner CVM – Comunità Volontari per il Mondo, ArTime, Eccofatto e PrimaVera Morrovalle. Circa 1200 i giovani coinvolti dalle attività del progetto, attraverso i laboratori nelle scuole, gli incontri del gruppo Jenga, cinque iniziative nel territorio e la realizzazione della quinta edizione del Tangram Festival.

Il Jenga Final Party è iniziato verso le 21.40 con ospite Wolf Bukowski per presentare il libro 'La danza delle mozzarelle' (Edizioni Alegre). Residente nell'appenino bolognese, con il suo libro Wolf Bukowski vuole contribuire a smontare la narrazione del cibo che Slow Food – il movimento guidato da Carlin Petrini e nato negli anni '80 dall'inserto Gambero Rosso de il manifestoEataly – il gigante della ristorazione sofisticata rappresentata dall'ingombrante figura imprenditoriale di Oscar Farinetti – e Coop – "la più importante azienda della Grande Distribuzione Organizzata in Italia" (parole di Wolf) – hanno costruito intorno la propria azione (il caso di Slow Food) o i propri prodotti (Coop e Eataly). Questi tre nomi, in qualche modo legati o riconducibili ad una certa sinistra istituzionale, insieme alla deriva che le loro pratiche stanno prendendo da un po' di anni a questa parte, hanno poco in comune con i valori che quella sinistra dovrebbe(?)/vorrebbe(?) rappresentare o almeno per un certo periodo ha rappresentato. Precarietà dominante, nessuna alternativa al turbocapitalismo, salari stracciati o lavoro volontario (vedi Expo), nessun interesse a negoziare con i sindacati – anzi spesso sono stati gli stessi sindacati a dover negoziare con loro stessi pur di salire sul carro – sono le problematiche che Wolf Bukowski mostra con la sua “storia del presente”. Leggendo 'La danza delle mozzarelle' risulta tutto molto meno "buono pulito e giusto" di quanto non ci vogliano far credere Slow Food, Eataly e Coop nella loro necessità di vendere e vendersi. Inevitabilmente si è arrivati a parlare di Expo, che Bukowski ha definito “una fiera di schermi elettronici con il tema pretestuoso del cibo

La sala Cipriani del Ricreatorio San Carlo piena come qualche anno fa, per la gioia degli occhi. Dieci secondi di Wolf Bukowski che parla di Expo. Grazie a tutti.#progettojenga
Posted by Tangram Festival on Domenica 6 dicembre 2015


così come si è parlato della minuscola e innocua rappresentanza che in quella sede ha avuto la 'società civile', ovvero Cascina Triulza.

La tesi che Wolf tiene a sottolineare è che c'è poco da stupirsi nel trovare una realtà come Slow Food dentro Expo, oppure a fare da sponda tra Eataly, Coop e il renzismo: tutti questi ingredienti erano già embrionali alla nascita del movimento, già dallo statuto rivoluzionario e guerrigliero apparso sul finire degli anni '80. Non c'è una deriva che ha tradito gli ideali e i valori iniziali, ma solo l'inevitabile conseguenza di un atteggiamento, che non si è mai smentito, di vicinanza al padrone e disinteresse nei confronti del processo produttivo – cioè della condizione dei lavoratori e dell'impatto ambientale dell'industria. Passando dalla critica gramsciana a Feuerbach e il concetto marxista del termine “sussunzione” siamo giunti all'importante domanda: "e quindi? Dove andare a fare la spesa?" La risposta non può essere univoca, ma è un puzzle. Ci sono piccole esperienze e dei percorsi che possono funzionare, come alcuni GAS (Gruppi di Acquisto Solidale), delle case comuni in tutta la penisola – abbiamo citato Mondeggi in provincia di Firenze, attualmente a rischio sgombero – reti di scambio di contatti e saperi come Genuino Clandestino. Il discorso è attuale e prioritario, non basta la presentazione di un libro per risolverlo. Invece basta per far partire un percorso di condivisione, scoperta e contro-informazione, verso l'autodeterminazione alimentare, che sia proficuo e eterogeneo, aperto a più interventi possibili. Ecco come, piano piano, diventa evidente quel filo che parte dall'incontro del 26 agosto con Genuino Clandestino e la Rete Eat the Rich di Bologna, arriva fino alla presentazione del libro di Bukowski passando attraverso il laboratorio Jenga 'Alla Fi(li)era dell'Est' e chissà dove ci porterà ancora. Quello che sappiamo è che non finisce qui.



Dopo circa un'ora e trenta tra presentazione e dibattito, sale sul palco Giovanni Truppi, accompagnato dalla band. Forte dell'accoglienza che critica e pubblico hanno riservato al suo secondo album, l'omonimo 'Giovanni Truppi' (Woodworm/Audioglobe – 2015), il live ha alternato momenti divertenti a momenti più densi, tra rock e ballad, melodie pop e attitudine cantautoriale. Le canzoni Superman, Lettera a Papa Francesco INessuno, Hai messo incinta una scema e il singolo Stai andando bene Giovanni hanno presentato un artista ispirato, con una forte personalità.

Presto ci saranno delle novità, soprattutto dato l'ottimo risultato raggiunto in un sabato sera difficile, circondati da altre iniziative interessanti ma con cui purtroppo non siamo riusciti ad evitare la sovrapposizione. Giusto il tempo di rendicontare il progetto 'Jenga: Costruisci' e di verificarlo, per poi ripartire con nuove proposte, senza smettere di migliorarsi.



"Perché che te ne fai della perfezione, senza la condivisione?"

A presto,
Angelo Elisa Sara Vittorio Francesco Matteo Nicolò Riccardo Stefano Giorgia Brian e Jonathan.

Contatti:
account Facebook Tief Terraimpegnoefuturo, mail tief@hotmail.it


Jenga Final Party /// 5 dic 2015


Wolf Bukowski e Giovanni Truppi al San Carlo di Fermo

Si tiene sabato 5 dicembre 2015 l'ultima delle cinque iniziative del progetto Jenga: Costruisci!, l'ultimo incontro di un percorso durato dieci mesi, iniziato proprio nella Sala Cipriani del San Carlo lo scorso 22 marzo per il World Water Day 2015.



Alle 21.15 è in programma l'incontro con Wolf Bukowski che presenta il suo libro La danza delle mozzarelle (Edizioni Alegre, 2015). Nato da un post su Giap, il sito collettivo coordinato da Wu Ming in cui Wolf Bukowski è guest blogger, il libro smonta senza alcun timore lo storytelling e l'immaginario legato al cibo che Slow Food, Eataly e Coop contribuiscono a creare, partendo dal 1986 – anno della prima uscita del Gambero Rosso come inserto de Il manifesto – e arrivando fino al 2015, anno in cui il tema dell'Expo di Milano è 'Nutrire il pianeta'. In questo percorso storico e anche un po' filologico, viene descritta la trasformazione del “sogno” di Carlin Petrini, patron di Slow Food, in un “incubo turbocapitalista”. 

Dalla quarta di copertina del libro: Il modello neoliberista di Eataly si allarga nelle città e cancella diritti, forte delle partnership con potentati come Lega Coop e il gruppo Benetton e grazie all'appoggio del Pd, agli endorsment di Matteo Renzi e alla copertura ideologica fornita da un'intellighenzia che, nonostante cedimenti e giravolte, conserva l'etichetta “di sinistra”.

L'incontro con Genuino Clandestino e Eat the Rich del 26 agosto 2015
presso il cortile di Palazzo Falconi-Erioni (Fermo, Tangram Festival)
foto di Nicolò Ercoli
Difficilmente si resta esclusi dalla critica di Wolf Bukowski, che muovendosi con disinvoltura fra indie-pop italiano e citazioni cinematografiche, dimostra quanto può essere tossica e nociva la narrazione del cibo fatta da Slow Food e ingigantita da Eataly e Coop, aiutati in modo a volte inconsapevole, a volte no, da chi questa narrazione la subisce e la diffonde.

Finalmente, in formato divulgativo e (anche) divertente, una lettura di classe dei rapporti sociali, economici e di immagine legati al cibo; finalmente una lucida analisi politica sulle conseguenze dell'Expo di Milano, recuperando parti di storia recentissima che sembrano sempre più destinate all'oblio; finalmente una critica ragionata – ma di ragione non ne occorre molta, basterebbe qualche piccola nozione di logica elementare – sul progetto farinettiano di FICO (una “Disneyland del cibo”) da considerarsi non solo una questione bolognese.

Per prepararsi all'incontro, qui (sempre su Giap) c'è un interessante scambio di mail tra Wolf Bukowski e Nicola Fiorita, membro del collettivo di scrittori Lou Palanca e presidente di Slow Food Calabria.


All'incontro con Wolf Bukowski segue il concerto di Giovanni Truppi, promettente cantautore napoletano, accompagnato dalla band per promuovere il disco omonimo. Il singolo Stai andando bene Giovanni è stata la colonna sonora delle cucine del Tangram Festival di quest'anno. L'umiltà e al tempo stesso la determinazione delle canzoni di Giovanni ci sembrano un ottimo modo per concludere un percorso che pensiamo di proseguire anche nel 2016, anche dopo il #progettojenga.



Come al Festivalbeer di Morrovalle, alla Sala Cipriani del San Carlo sarà esposto il dossier I padroni del nostro cibo realizzato dal CNMS – Centro Nuovo Modello di Sviluppo di Pisa.



Qui l'evento Facebook dell'iniziativa.

Per info e contatti: tief@hotmail.it

Al centro commerciale, ma con la sposa.

"C'è chi sta con Salvini, c'è chi non si Lega, c'è chi sta con Valentino Rossi, chi con la lobby motociclistica spagnola, poi ci siamo noi, oggi, che stiamo con la sposa. Contro ogni frontiera, con il cuore a Bologna."


L'8 novembre, in una calda e strana domenica autunnale, ha preso forma la quarta iniziativa del progetto 'Jenga: Costruisci!' che vede Tief come capofila ed è cofinanziato dalla Regione Marche. Una giornata particolare, per chi come noi già dalle dieci era in contatto diretto con chi da Bologna ribadiva il dovere morale dell'accoglienza e i valori dell'antifascismo. Un pomeriggio strano, in cui tre esponenti dei tre maggiori partiti della destra nazionale hanno parlato nella piazza (semivuota?) principale di una città che non li voleva e che ha dimostrato, grazie alla numerosa presenza di manifestanti provenienti da tutta la penisola, il proprio dissenso. Chi non era a Bologna sarà stato invece sicuramente distratto, verso le 14.00, da una seguitissima gara motociclistica, nonché ultima del Motomondiale 2015.

Si è inserita in questo contesto la proiezione dell'idea/film – come l'ha definita Tareq – 'Io sto con lasposa'. Abbiamo conosciuto Tareq Al Jabr, poeta e traduttore siriano da tre anni in Italia, lo scorso dicembre a Monte Urano, quando il film è stato proiettato al Cinema Arlecchino. L'abbiamo incontrato di nuovo in questa domenica assurda, assurda non solo per quello che ci accadeva intorno ma anche per quello che siamo riusciti a costruire: la visione di un immenso gesto politico in un dei tanti templi del capitalismo, il centro commerciale Città delle Stelle di Ascoli Piceno.

In questo non-luogo in cui Natale è già arrivato, è nato nel marzo scorso un posto strano, fortemente voluto da Coop Adriatica (che ha un ipermercato proprio all'interno del Centro Commerciale) e dato in gestione alle associazioni del territorio, in particolare il coordinamento Libera di Ascoli Piceno e l'insieme di circoli Arci 'Stay Human'. Il posto che ha ospitato la proiezione e l'intervento di Tareq si chiama 'Fuoriluogo' e sarebbe difficile immaginare un nome più adatto di questo. Lo stridore tra le immagini del corte nuziale che 'Io sto con la sposa' racconta e la situazione in cui le stesse immagini venivano proiettate era davvero tangibile e concreto. C'era quasi una sorta di piacevole disagio nei volti di chi assisteva a questa quasi performance, che solo inconsciamente voleva essere provocatoria: quello che ci interessava di più era far vedere il film ad Ascoli, sapendo che di proiezioni in città non ne erano ancora state fatte, nonostante il film fosse uscito da più di un anno (ottobre 2014).


"We managed to present our film -even- in a shopping center, thanks to the guys of Fermo. I was telling the story of our crazy beautiful "illegal" trip across Europe, while we were hearing the food basket wheels rolling behind us. Now that was special" 

Tareq Al Jabr dal suo profilo Facebook


Il pregio maggiore di 'Io sto con la sposa' è di essere un lavoro completo, in grado di emozionare con il suo tocco delicato, che consapevolmente o meno ha molto in comune con l'estetica e lo stile della poesia siriana. Un film capace di raccontare la sofferenza in modo sincero e catartico. Il viaggio è infatti una festa, un matrimonio fatto di tensione, cartine, tattiche per superare le frontiere, spumante e tanta tanta musica. Un matrimonio tra la parte migliore dell'Europa e i diritti umani che durante il film vengono conquistati e restituiti ad un numero troppo limitato di uomini e donne. 'Io sto con la sposa' è un invito, perché la situazione in Siria, così come in altri paesi, è tragica da cinque anni e continuiamo a non capirci nulla. Non capiamo ad esempio, che la questione non può essere “accoglienza sì o no”, come i populismi europei vorrebbero, la questione è se in Siria si riesce a vivere, oppure no. Cambiando la prospettiva, il problema si trasforma, non è più (solo) il sovraffollamento dei CIE – la loro stessa esistenza è chiaramente un problema – o di cambiargli nome, non è più (solo) l'ingrassare con le risorse destinate all'accoglienza cooperative create ad hoc, ma il problema è che non c'è la volontà di guardare negli occhi l'altro e riuscire a scorgere lì la millenaria storia dell'umanità.


Ecco forse l'invito del film, cioè che quando l'immensa giungla politica e burocratica che regolamenta le migrazioni non basta, quando è inadeguata e lacunosa, quando è oltraggiosa e inaccettabile, bisogna fottersene, ricordarsi che il cielo è di tutti e rischiare 15 anni di prigione per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Grazie a Tasnim, Khaled, Gabriele, Antonio, Tareq, Manar, Abu Nawwar e tutti cast del film per metterci di fronte costantemente alla nostra mediocrità e alla mediocrità di molte delle leggi che ci governano. 

Grazie poi a Francesca per aver condiviso, se pur brevemente, la sua esperienza e il suo lavoro, e grazie anche ai 430 progetti SPRAR presenti nel territorio nazionale, grazie a Matteo e gli altri del Fuoriluogo per la comprensione e l'ospitalità, grazie a Sara Bicchierini che ha creduto in noi e nella nostra pazza idea di proiettare il film in un centro commerciale.

حينَ سكتَ أهل الحقّ عن الباطل

توهّم أهلّ الباطل أنّهم على حقّ

"Se i giusti saranno in silenzio 
di fronte all'ingiustizia,
l'ingiustizia si illuderà di avere ragione."

(libera traduzione da un proverbio arabo)


Per info e contatti:
account Facebook Tief Terraimpegnoefuturo
mail tief@hotmail.it

Uscire dalla zona di comfort: 'Io sto con la sposa' al Fuoriluogo

 'Io sto con la sposa' @ Fuoriluogo (AP) - domenica 8 novembre


Ci siamo lasciati sotto al palco del Don Ricci, al Tangram Festival, abbiamo metabolizzato in un paio di mesi tutto quel tripudio di emozioni che solo spingendoti fuori dalla tua zona di comfort riesci a provare, ma senza sentirti a disagio, in quel non-luogo che sono le esperienze fatte per la prima volta, approssimate e perfette al tempo stesso. Quindi ripartire da lì, recuperare tutti i pezzi, le magliette, i ricordi, i saluti, le mail, i contatti, i dischi, i video, le canzoni, le fatture, le rassegne stampa e tornare a lavoro, con il vantaggio immenso che forse è solo apparente di aver imparato qualcosa, ma cos'è quel qualcosa non lo imparerai mai. Ci siamo rincontrati con qualcuno al San Carlo, per il gruppo Jenga (che si vedrà ogni due giovedì, a partire dal 19 novembre, stesso posto stessa ora sempre 15.00) e ci rivedremo tra pochissimo, ora che abbiamo abbastanza forze per continuare il progetto con due ultime iniziative che la nostra solita modestia non ha timore a definire speciali. 

L'espressione uscire dalla zona di comfort costruendo il progetto 'Jenga: Costruisci!' l'abbiamo interpretata in termini soprattutto geografici, come la Giornata del Rifugiato a Montegranaro e l'incursione a Morrovalle per il Festivalbeer. Seguendo questa linea andiamo ad Ascoli, domenica 8 novembre, in quel Fuoriluogo, in contraddizione con ciò che ospita abitualmente, situato nel centro commerciale Città delle Stelle. E di contraddizioni parliamo con Tareq Al Jabr, come fossero il tema dell'iniziativa, proiettando (gratis) alle 17.30 il documentario 'Io sto con la sposa'. Tareq, poeta e traduttore siriano, amico del Tief da quella prima proiezione al Cinema Arlecchino di Monte Urano, nel dicembre 2014.

Sarà l'occasione per tornare sui contenuti del film, arricchiti e stravolti dagli avvenimenti e dalle esperienze di un anno densissimo. Il numero delle tragedie e dei morti in mare è aumentato, la schizofrenia europea anche: da una parte si intensificano gli ostacoli a quella libertà di movimento che l'operazione di 'Io sto con la sposa' rivendica, dall'altra si spiazza tutti con episodi spot come la presunta carità di Angela Merkel. 

foto dal set di Marco Garofalo
E se i tre mesi di Ventimiglia (raccontati in parte da Rosa al Tangram Festival grazie alla Rete Eat the Rich) ci insegnano qualcosa in più dell'inadeguatezza di alcuni esponenti della classe politica nazionale, la lezione che ci portiamo a casa è che dai territori si deve ripartire, dai territori in rete e in contatto fra loro. Per questo dopo la proiezione invitiamo le associazioni, le realtà e gli enti di Ascoli Piceno che si occupano di migrazioni ad essere presenti, così da impostare un confronto per informare sulla situazione locale e dar voce alle attività presenti in zona. Il 5 dicembre invece torniamo a casa, nella Sala Cipriani del S. Carlo di Fermo, dove il progetto 'Jenga: Costruisci!' è iniziato lo scorso marzo, per una bella festa insieme. A prestissimo novità in merito.

Qui l'evento Fb della proiezione, qui la pagina Fb del Fuoriluogo.

Per approfondimenti sul film rimandiamo ad un articolo di Valeria Verdolini (sociologa del diritto e componente del cast di 'Io sto con la sposa') uscito per Doppiozero.

Per informazioni sul Tief:
mail tief@hotmail.it, account Fb Tief Terraimpegnoefuturo, cellulare 3347879908 (Vittorio)

Un estratto dal film:

Tangram Festival 2015: continuiamo a costruire

Insil3nzio 29/08/2015 @ Tangram Festival
(ph. Carlo Berbellini)
La quinta edizione del Tangram è stata un’edizione di conferme, ritorni e prime volte. Abbiamo costruito sei giorni di confronto e conoscenza sui temi che più ci stanno a cuore, affrontando le criticità attuali attraverso incontri e dibattiti, senza perdere l’occasione di festeggiare. Festeggiare una piccolissima realtà che anno dopo anno cresce sempre di più in consapevolezza e affluenza. Ci siamo soprattutto stupiti di come i temi che abbiamo scelto un anno fa mentre scrivevamo il progetto - distribuzione iniqua delle risorse e migrazioni che ne derivano - fossero molto più collegati tra loro di quanto potessimo immaginare. Per fare questa scoperta ci siamo fatti aiutare da ospiti importanti e preparati, come Valerio Calzolaio, grazie al quale ci siamo resi conto di aver intrapreso una strada difficile, sicuramente in salita (l’Everest delle Altre di B) ma quanto mai incisiva e attuale. Abbiamo ribadito, durante l’incontro alla Sala degli Artisti, che i flussi migratori sono da sempre nella storia dell’umanità e a poco possono servire muri, frontiere o filo spinato, se non a renderci più difficile sconfiggere le nostre paure. Siamo anche rimasti con domande irrisolte, perché poi le risposte giuste le scopriremo insieme, provando e sbagliando. Il discorso è stato ripreso mercoledì, grazie alla presentazione del libro ‘Genuino Clandestino -  Viaggio tra le agricolture resistenti ai tempi delle grandi opere’ e la presenza di due attivisti della rete Eat the Rich di Bologna. È stato il momento in cui i diversi aspetti del progetto Jenga sono confluiti: le più importanti realtà in lotta per l’autodeterminazione alimentare sono proprio le prime realtà che si sono affiancate ai migranti sulle coste di Ventimiglia. Questo dato, che potrebbe apparire sorprendente, ci fa notare come dalle piccole esperienze agricole indipendenti delle terre marchigiane (o umbre, toscane, pugliesi, venete e via dicendo) agli scogli di Ventimiglia, si stia combattendo la stessa battaglia. 

Abbiamo anche stavolta cercato di far convivere esperienze artistiche con impegno politico: le parole di Pier Paolo Pasolini (lette da Pierpaolo Capovilla all’Arena dei Clareni di Capodarco) hanno risvegliato studi e pensieri che avevamo involontariamente accantonato, facendoci rivivere un “intimo, profondo, arcaico” bisogno di poesia.                                                                            

Nicola Gobbi al Tangram Festival (ph. Carlo Berbellini)
Edizione di ritorni, abbiamo scritto, come quello di Nicola Gobbi che ha presentato al cortile di Palazzo Falconi il suo ‘Come il colore della terra’ (Eris Edizoni, 2015). Tra i racconti del Subcomandante Marcos e il vecchio Antonio, abbiamo ricordato chi non smette di lottare. In questo caso è stato a proposito del Chiapas, ma di resistenze continueremo a parlare, che sia nella valle del fiume Omo o che sia a Kobane.  Ci sono poi quelle situazioni che a parole è difficile descrivere, allora può capitare che ci arrivi la fotografia.  Le foto della mostra ‘I must have been blind’ ci hanno accompagnato per tutti e sei i giorni di Tangram Festival, impreziosite nel weekend dalla presentazione dell’autore Simone D’Angelo. Come la Valle del Sacco che gli scatti raccontano, sono centinaia i posti in Italia colpiti dal degrado ambientale e dall'inquinamento sfrenato. 


Il festival si è concluso con le due serate al cortile Don Ricci, nella stupefacente cornice del Teatro Romano di Fermo che lascia gli artisti sbalorditi e sorprende sempre anche noi, che ci torniamo ogni anno. L’energia degli Insil3nzio, le liriche degli Albedo, la grinta dei Nadar Solo hanno trasformato in un successo la serata di sabato (qui il video). La domenica è stata  musicalmente eccezionale, con i talentuosi fermani de La Stanza di Vetro, la rivelazione Altre di B, il ritorno di Capra e la prima volta per il Tangram di un artista internazionale: la californiana Simonne Jones con la band.

Simonne Jones 30/08/2015 @ Tangram Festival (ph. Carlo Berbellini)
I motivi che ci spingono a dedicare tempo, attenzioni, energia per dar vita a tutto questo li abbiamo detti e scritti più volte, ma non ci stancheremo mai di ripeterli: creare degli spazi di conoscenza e approfondimento, perché siamo convinti che proprio il confronto è uno dei modi migliori per fare cultura. E solo dalla consapevolezza di noi e di ciò che ci circonda in termini di relazioni sociali, economiche, affettive, possiamo modificare lo status quo al quale ci opponiamo. Per fare questo cerchiamo insieme, di volta in volta, di trovare le modalità più efficaci: dai libri alla fotografia, dal teatro alla musica.     

Allora vogliamo ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato a costruire questa quinta edizione del Tangram Festival: Valerio Calzolaio, Roberta (Genuino Clandestino), Rosa e Stefano (Eat the Rich), Nicola Gobbi, Simone D’Angelo, Vittorio e Luca (Osc2x), Insil3nzio, Albedo, Nadar Solo, La Stanza di Vetro, Altre di B, Capra, Simonne Jones, Stefano per i video, Carlo per le foto, Silvia Strappa per la grafica, SemInterrati, la contrada Capodarco, il Teatro Nuovo di Capodarco, il condominio di Palazzo Falconi-Erioni, la Sala degli Artisti, Nufabric e lo Chalet Girfalco, 180gradi, AMAT – Associazione Marchigiana Attività Teatrali, Coop Adriatica srl, Laboratorio Analisi Serroni, i partner del progetto Jenga: Costruisci! cofinanziato dalla Regione Marche, CVM – Comunità Volontari per il Mondo, ArTime, Eccofatto, PrimaVera Morrovalle. Un ringraziamento speciale va a tutta la Comunità Capi del Gruppo Scout Agesci Fermo1 e ai volontari che hanno condiviso con il Tief un percorso che va ben oltre la realizzazione del Tangram Festival.

Continueremo a crescere e continueremo a proporre ciò che corrisponde alla nostra idea di cultura. Saremo grati a chi vorrà farlo insieme a noi.     

Per info e contatti tief@hotmail.it oppure tramite Facebook la pagina Tangram Festival o l’account Tief Terraimpegnoefuturo

Il Teatro Romano di Fermo che ospita il cortile Don Ricci (ph. Carlo Berbellini)
Per la gallery cliccare qui

27 e 28 agosto: da Pasolini al Chiapas

Pierpaolo Capovilla, Nicola Gobbi

È sicuramente presto per fare qualsiasi tipo di analisi, però a caldissimo possiamo dire che le giornate di martedì e mercoledì sono andate bene: siamo riusciti a costruire la possibilità di conoscere e confrontarsi con realtà ed esperienze importanti e incisive. Il Tangram Festival 2015 continua con la consapevolezza di star facendo la cosa gisuta. Due tra oggi e domani i prossimi appuntamenti del festival.

Stasera all'Arena dei Clareni di Capodarco, ore 21.15, il reading musicato "La religione del mio tempo: Capovilla legge Pasolini" accompagnato dalle musiche di Kole Laca. Ingresso 8€, acquistabili anche alla biglietteria dell'Arena, dalle 19.30 di oggi.

Pasolini "seppe scrutare con chiarezza spietata il buio del nostro presente e, con sguardo severo, il mutare inarrestabile della società italiana, che andava declinando i valori della neonata democrazia nel più ottuso conformismo e nel consumismo del boom economico".
Queste le parole di Pierpaolo Capovilla, leader de Il Teatro degli Orrori e One Dimensional Man. Come le sue canzoni sono sempre intrise di letteratura, così a volte l'artista varesino di nascita ma veneziano d'adozione lascia stare amplificatore e spartiti per lanciarsi in una serie di reading dei suoi scrittori preferiti. Majakovskij, per esempio. Ora è il turno di Pasolini: "La sua opera poetica, inspiegabilmente dimenticata, fu critica feroce dell'oblio dei valori della resistenza – spiega Capovilla – e narrazione di una società, quella italiana, incapace di farsi più uguale e più giusta. Il collerico e amorevole verso pasoliniano, è poesia che ancora illumina di speranza l'oscurità dei nostri giorni."

Venerdì alle 18.30 presso il cortile di Palazzo Falconi il disegnatore marchigiano Nicola Gobbi - nuovamente ospite del Tangram Festival a due anni di distanza dal suo primo lavoro 'In fondo alla speranza. Ipotesi sui Alex Langer' - presenta 'Come il colore della terra', una narrazione fiabesca sulla vita nelle comunità zapatiste del Chiapas.

Per info e contatti: tief@hotmail.it



25 e 26 agosto: dalla Valle del Sacco a Ventimiglia

Simone D'Angelo, Valerio Calzolaio, Genuino Clandestino, Eat the Rich

Sei giorni di iniziative per offrire alla città di Fermo una proposta culturale e politica il più possibile incisiva, proponendo contenuti, spunti, testimonianze, riflessioni ed esperienze che non possono far altro che arricchire – o mettere in discussione – la nostra visione del mondo, per costruire una comunità locale più consapevole e recettiva. Molti ospiti da tutta Italia di cui ammiriamo il costante sforzo di non subire lo status quo, ma sbattersi per incidere nella contemporaneità, ognuno a suo modo. Quattro gli spazi della città coinvolti per la quinta edizione del Tangram Festival. Il tema scelto come filo conduttore è la terra: la terra da coltivare e lavorare per poterne mangiare i frutti, quella da cui si è costretti a scappare perché non ci si può più vivere, quella da rispettare e curare per non inquinarla, quella da difendere quando qualcuno se ne vorrebbe impossessare.

Ci saranno i momenti per il confronto, per divertirsi, per osservare e per farsi domande. Sul fatto che qualcuno trovi delle risposte invece, non ne possiamo essere sicuri. Ci auguriamo solo possiate apprezzare l’impegno degli ospiti: non ci sarà modo migliore per ricompensarli se non con la presenza di ognuno di noi.
Partiamo martedì 25 agosto alle 18.30 al cortile di palazzo Falconi (C.so Cefalonia) per l’inaugurazione della mostra fotografica ‘I must have been blind’ del fotografo Simone D’Angelo, vincitore del premio Leica Talent 2014. L’esposizione racconta la Valle del Sacco, in Lazio detta anche Valle dei Veleni. La mostra sarà aperta fino al 30 agosto, dalle 16.00 alle 20.00. Simone D'Angelo invece incontrerà il pubblico alle 18.30 di sabato 29, sempre al cortile di palazzo Falconi, per rispondere alle curiosità e presentarci il suo universo umano e artistico.

Abbiamo poi colto l’occasione per continuare un percorso che da tempo il Tief sta affrontando, iniziato con la mostra “I prati di Caprara” e il documentario “EU 013 – L’ultima frontiera” al Tangram 2014, proseguito poi con la proiezione di Io sto con la sposa e il World Refugee Day 2015. Questo percorso continua martedì 25, alle 21.15 presso la Sala degli Artisti, grazie alla presenza di Valerio Calzolaio, politico e giornalista di Macerata: rivolgeremo l’attenzione al fenomeno e al possibile status dei ‘rifugiati climatici’ di cui Valerio Calzolaio è un esperto di rilievo, avendo alle spalle esperienze di governo italiano e di consulenza per l’ONU e avendo scritto un libro dedicato proprio agli “Ecoprofughi”. A seguire festeggeremo presso il Girfalco con due formazioni di musica elettronica: Nrec e Osc2x.
Mercoledì 26 alle 18.30 nel cortile di palazzo Falconi ci sarà la presentazione del libro ‘Genuino Clandestino – Viaggio tra le agricolture resistenti ai tempi delle grandi opere’ che si concluderà con un’assemblea aperta sull’autodeterminazione alimentare. Ospiti dell'incontro saranno anche alcuni ragazzi della Rete Eat the Rich che quotidianamente aiutano la resistenza dei migranti a Ventimiglia attraverso una staffetta per portare al Presidio Permanente No Border cibo, coperte e quanto necessario. Sarà un confronto importante, a cui teniamo moltissimo. L'opportunità di ascoltare chi generalmente non viene ascoltato e può parlare solo attraverso comunicati che, per quanto autentici e sinceri, non sempre riescono a trasmettere e veicolare messaggi senza essere ignorati o equivocati.

Per approfondire l'argomento segnaliamo un articolo su Giap e un bellissimo report disegnato su Graphic News


Qui l'evento Facebook del Tangram Festival 2015, di seguito il programma completo:

Tangram Festival 2015: il programma della quinta edizione

Date, posti, nomi e orari del Tangram Festival: 25-30 agosto, Fermo

Perché l'unica cosa che sappiamo è che ogni traguardo non è altro che un nuovo inizio. Allora chissà quali traguardi raggiungeremo, partendo da nuove location, nuove collaborazioni, nuovi amici, nuova grafica - ma sempre con la stessa motivazione e la stessa voglia, come se fosse la prima volta. Come se fossimo ancora i ragazzi con gli occhi lucidi che organizzavano una giornata un po' particolare in un caldo inizio settembre del 2011, al Ricreatorio San Carlo di Fermo. Questi gli appuntamenti: 

martedì 25: h. 18.30 - cortile di Palazzo Falconi inaugurazione "I must have been blind" mostra fotografica di Simone D'Angelo - premio Leica Talent 2014. La mostra rimarrà aperta fino al 30 agosto, tutti i pomeriggi dalle 16.00 alle 20.00 h. 21.15 - Sala degli Artisti incontro con Valerio Calzolaio
Ex consulente del segretariato della Convenzione Onu per la lotta alla siccità e alla desertificazione (Unccd).

h. 23.00 - chalet Girfalco Tangram Party @ Girfalco Beat - live music
Tief e Nufabric presentano Osc2x (elettronica, Bologna)
mercoledì 26: h. 18.30 - cortile di Palazzo Falconi presentazione libro "Genuino Clandestino - Viaggio tra le agri-culture resistenti ai tempi delle grandi opere" a seguire assemblea aperta sull'autodeterminazione alimentare giovedì 27: h. 21.15 - Arena dei Clareni Capovilla legge Pasolini Pierpaolo Capovilla, artista poliedrico e frontman de Il Teatro degli Orrori, legge testi tratti da "La religione del mio tempo" e altri scritti di Pier Paolo Pasolini, accompagnato dalle musiche di Kole Laca. Ingresso 8€. venerdì 28: h. 18.30 - cortile di Palazzo Falconi presentazione del fumetto "Come il colore della terra" di Nicola Gobbi, incontro con l'autore. sabato 29: h. 18.30 - cortile di Palazzo Falconi il fotografo Simone D'Angelo incontra il pubblico per presentare l'esposizione "I must have been blind" h. 21.00 - cortile Don Ricci / stand per la cena e live music, ingresso libero InSil3nzio (Fermo)
Albedo (Milano)
Nadàr Solo (Torino)
domenica 30 agosto: h. 21.00 - cortile Don Ricci / stand per la cena e live music, ingresso libero La Stanza di Vetro (Fermo)
Altre di B (Bologna)
Capra (Zocca)
Simonne Jones (Los Angeles/Berlino)



Tutto il ricavato del Tangram Festival va a sostenere i progetti di approvvigionamento idrico in Etiopia a cura del CVM – Comunità Volontari per il Mondo. Nelle precedenti edizioni il ricavato del Tangram Festival ha finanziato la difesa della sorgente di Wosci, nella regione di Kaffa (sud-ovest dell'Etiopia). Il Tangram Festival 2015 si inserisce nel progetto Jenga: Costruisci!, che vede il Tief come capofila e si avvale del cofinanziamento della Regione Marche - P.F. Cooperazione Territoriale europea, Marchigiani nel mondo, Politiche Giovanili e Sport. Altri partner dell’evento sono AMAT – Associazione Marchigiana Attività Teatrali, Coop Adriatica srl, CVM – Comunità Volontari per il Mondo, ArTime, Eccofatto, PrimaVera Morrovalle.

Per info, contatti e prevendite: tief@hotmail.it oppure Tangram Festival



3-4 luglio 2015: il progetto Jenga al Festivalbeer di Morrovalle

Il progetto Jenga: Costruisci! è un percorso condiviso di approfondimento che riguarda acqua, cibo e migrazioni. Le risorse globali, la loro scarsità, la necessità di spostarsi per chi a queste risorse non può accedere - senza averne alcuna colpa. Dal World Water Day alla Giornata Mondiale del Rifugiato, passando per gli incontri all'Auditorium San Rocco, le trasferte a Macerata in occasione di AltreVisioni, il laboratorio Tief 'Petrolio Blu' al Centro Icaro di Monte Urano, stiamo costruendo insieme degli interventi in cui vorremmo sia chiaro il fil rouge che li unisce, mantenendo però ampio il ventaglio di modalità e soluzioni da proporre, rispondendo alle necessità nostre e di chi ci segue.

Per questi motivi venerdì 3 e sabato 4 luglio siamo al Festivalbeer di Morrovalle, ospiti dell'associazione PrimaVera Morrovalle che è anche partner del progetto Jenga: Costruisci! cofinanziato dalla Regione Marche. Esporremo il dossier 'I padroni del nostro cibo' realizzato dal CNMS - Centro Nuovo Modello di Sviluppo, per ribadire, dati alla mano, quali sono le problematiche globali legate all'agroalimentare. 

Dice Francesco Gesualdi del CNMS, presentando il dossier:

"Nella logica capitalista, la terra è solo un substrato da usare per la miscelazione di ingredienti industriali con l’obiettivo di ottenere quantità crescenti di prodotti da vendere. Per questo il viaggio nell’agricoltura comincia dalle imprese di sementi, pesticidi e fertilizzanti. 
Tolti i piccoli agricoltori, che producono per sé o per il mercato locale, nel mondo rimangono pochi milioni di imprese agricole, che pur essendo di grandi dimensioni, sono in una posizione di forte dipendenza nei confronti delle imprese chimiche che impongono prezzi elevati sui loro prodotti, e dei grossisti che impongono prezzi stracciati su ciò che comprano. Pochi grossisti fungono da acquirenti esclusivi delle principali derrate agricole. Il che li rende così potenti da decidere loro cosa e come deve essere prodotto, lasciando agli agricoltori tutti i rischi commerciali e finanziari. I grossisti rivendono alle imprese industriali. In certi casi (es. caffè, cacao, zucchero) le imprese di trasformazione comprano direttamente dai produttori con la stessa arroganza dei grossisti.  Le imprese di trasformazione rivendono ai supermercati che a loro volta vendono ai consumatori" (fonte altreconomia.it)

Dopo questi due giorni a Morrovalle dedicheremo le nostre energie alla realizzazione del Tangram Festival, dove il percorso del progetto Jenga si manifesterà attraverso una settimana di iniziative, dal 24 al 30 agosto 2015, che non vediamo l'ora di presentarvi.


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L'Europa senz'anima: sulla Giornata Mondiale del Rifugiato

Sabato 20 giugno siamo stati ospiti del Veregra Street Festival (che prosegue fino a domenica 28) in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato. Abbiamo scelto di esporre il reportage 'I Prati di Caprara' di Simona Hassan - tra i protagonisti dell'edizione 2014 del Tangram Festival - e di invitare lo scrittore Mohamed Malih per guidarci in una riflessione sul senso della giornata e sulle attuali situazioni di migrazione e accoglienza. 
Causa un imprevisto dell'ultimo minuto Mohamed Malih non è potuto essere fisicamente presente all'iniziativa, ci ha però inviato un suo testo che abbiamo letto durante l'assemblea pubblica, tenutasi la sera in via Gramsci. Molti gli aspetti che abbiamo toccato, seppur in pochi minuti: su tutti riteniamo doverosa una riflessione riguardo i paradossi che la situazione di Ventimiglia ha (ri)portato all'interesse della stampa nazionale - e sappiamo bene quanto quella dell'informazione sia una questione più che mai problematica.
La contraddizione forte è nell'Europa stessa e nei trattati/convenzioni/accordi che la caratterizzano. Un'Europa schizofrenica, disponibile e libera per alcuni, irraggiungibile per molti altri. Schengen e Dublino, due termini che fino alla settimana scorsa si faceva fatica a distinguere, si sono scontrati e si continuano a scontrare sugli scogli di Ventimiglia: a pagare sono uomini donne e bambini che già troppo hanno pagato, atteso, rischiato. Per qualche precisazione in più è utile leggere questo articolo su Internazionale, breve ma preciso, o anche questa riflessione di Lorenzo Declich per Nazione Indiana.


"L’unica risposta a chi chiede asilo e protezione è il manganello. Polizia e soldati schierati lungo i confini. Rimpatri e allontanamenti alle frontiere. E poi summit su summit. Senz’altro in qualche androne di Bruxelles staranno studiando il caso. Poi seguiranno le dichiarazioni dei governanti dove ci comunicano che un nuovo trattato è in dirittura d’arrivo. E questo sì che risolverà la questione. Prendono atto che i vari accordi e trattati tipo Dublino, Schengen, Chambery … non sono non più adatti  a regolamentare la spinosa questione dell’immigrazione e ci tranquillizzano dandoci appuntamento a fra qualche mese con la nuova carta che tutto risolverà. Tutte chiacchiere che la nuova ondata di migranti sommergerà. Fortuna vuole che l’Europa non è solo i suoi governanti: è soprattutto la sua gente. Impaurita quanto si vuole e in balia di populismi e rigurgiti nazionalisti portati avanti dai Salvini e dai Le Pen di turno, ma è pur la stessa che porta soccorso ai migranti sugli scogli. Ma non basta."


(riproduzione parziale dell'intervento scritto da Mohamed Malih per sabato 20 giugno 2015. La versione integrale è su Stracomunitari)



World Refugee Day 2015

Dal 2001 ogni 20 giugno l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato. Probabilmente mai come quest'anno, in Italia, la giornata sta avendo tanta rilevanza mediatica. Merito anche della campagna elettorale permanente di certi populismi e dei canali (dis)informativi che ne danno un fuorviato rilievo. Perché è difficile, nonostante l'importanza del tema accoglienza in questo momento, trovare riflessioni, analisi o proposte lucide e sensate sui mezzi d'informazione più diffusi. A occupare lo spazio maggiore è chi ragiona per voti e share, non per idee e contenuti. Perché di proposte ce ne sarebbero, ad avere la buonafede di ascoltarle: basta dare un'occhiata al blog del regista Andrea Segre, seguire i post di 'Io sto con la sposa' o di Cecilia Strada su facebook, leggere meltingpot.org o globalproject.info, ma anche più semplicemente guardare ogni tanto la home page di Internazionale.
Siamo in molti a ritenere una priorità ricostruire dalle fondamenta la gestione italiana ed europea dell'accoglienza. La giornata del 20 giugno può essere una buona occasione per ribadirlo, contemporaneamente, tutti insieme, da molte città italiane (ed europee). La mobilitazione nazionale di Roma, il concerto a Firenze, gli incontri di Ancona, Macerata, Grottammare, i Centri Sociali delle Marche che saranno a Ventimiglia sono solo alcune delle iniziative che si terranno sabato.
Un coordinamento nazionale, un movimento plurale e coeso è quello di cui abbiamo bisogno e forse la giornata del 20 giugno può essere l'occasione per lavorarci.


Il Tief, nel suo piccolo, sarà al Veregra Street di Montegranaro, con le foto di Simona Hassan e lo scrittore Mohamed Malih. Qui maggiori info sull'evento.

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Doppio incontro con Lorenzo Declich.


Lo scrittore Lorenzo Declich a Fermo per presentare "L'islam nudo" e incontrare i giovani del gruppo Jenga.

Venerdì 29 maggio l'autore Lorenzo Declich presenta il suo libro "L'islam nudo, le spoglie di una civiltà nel mercato globale" ed. Jouvence, presso lo spazio 1731 della Libreria Ferlinghetti (Corso Cefalonia 87, Fermo). L'iniziativa si inserisce nel programma della Giornata per il sostegno della Libreria Ferlinghetti: 
h. 17:00 presentazione del Festival delle Librerie indipendenti e dell'artigianato artistico (che si svolgerà i primi d'agosto).
h. 18:30 presentazione libro "L'islam nudo" di Lorenzo DeclichPer moderare l'incontro e dialogare con l'autore sarà presente il dott. Marco Lauri, docente di Filologia araba presso l'Universita di Macerata.
h. 22:00 concerto di Spirale (Bananophono).

Il Tief, approfittando della presenza e della disponibilità di Lorenzo Declich, ha organizzato un incontro speciale per i giovani del gruppo Jenga che lo incontreranno alle 21.30 presso le sale del Ricreatorio San Carlo per un approfondimento sulla situazione siriana e sulle prospettive dei conflitti in Medio Oriente. Una occasione importante per confrontarsi con un esperto di islamistica di rilievo internazionale.

Lorenzo Declich è dottore di ricerca in “Islam: storia e filologia”. È autore, traduttore e curatore di saggi e romanzi. Ha insegnato Storia dell’Islam nell’Oceano Indiano all’Università "L’Orientale" di Napoli (2002-2006). Collabora con diverse testate giornalistiche, ha curato il blog “Tutto in 30 secondi” e ha ideato l’aggregatore “Islametro”. Attualmente è nella redazione di Nazione Indiana.

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