Tangram Festival 2016 - abbiamo vinto un'altra guerra


Un breve racconto dalla sesta edizione del Tangram Festival

Con il Don Ricci pieno come non lo era mai stato si è chiusa la sesta edizione del Tangram Festival.  Ed è da qui che vogliamo fermarci e ripartire. L'edizione con più novità, con più imprevisti, con più cambi di programma e con più affluenza di sempre. Quella a cui siamo arrivati più stanchi, anche. E quella che più ci ha reso consapevoli delle nostre forze e del percorso associativo del Tief.

Siamo sicuri di aver creato delle occasioni importanti, di approfondimento politico e di aggregazione, di svago e di fruizione artistica. Perché questo è ciò che il Tangram Festival ci auguriamo riesca a fare, fin da quando abbiamo iniziato nel 2011.


L'incontro con Tommaso Gandini giovedì 11 agosto 2016 al Centro Culturale S. Rocco
foto di Edoardo Conforti
Con l'esposizione “The last days of Idomeni” di Claudia Pajewski abbiamo riallargato lo sguardo sulle Fortezza Europa e sulle sue contraddizioni – di cui abbiamo parlato lo scorso anno qui  – arricchendo la prospettiva di un tassello che non avremmo potuto scoprire da soli: sia gli scatti di Claudia che le parole di Tommaso Gandini (attivista della campagna #overthefortress) ci hanno restituito la quotidianità della vita in un campo profughi, cosa che i media generalisti non riescono a fare. Ancora una volta parliamo di un punto di vista diverso dallo storytelling più diffuso, che è il modo che più ci piace per metterci in discussione e rivedere le nostre certezze. 

L’esperimento dell’aperiTangram ha funzionato. Ivy e Urali con la loro eccezionale disponibilità e la loro musica hanno reso speciale la giornata di venerdì, tranquilla e piacevole. La sera del 13 agosto, Francesco Motta salta per quasi un'ora e mezza sul palco. Un concerto straordinario a cui tenevamo moltissimo, in una serata costruita ad hoc. L’opening psichedelico dei Lightpole, la forza rock di Giorgieness hanno fatto da preludio al cantautore toscano, che ha presentato il suo album d’esordio “La fine dei vent’anni” (pochi giorni fa premiato dalle Targhe Tenco come Miglior Opera Prima) aggiungendo in scaletta anche alcuni brani del repertorio dei Criminal Jokers. L'afterparty ha visto protagonista il Garrincha Soundsystem che per l'occasione ha schierato in formazione Carota de Lo Stato Sociale e Hyppo, che insieme formano 2/3 dei Keaton.


Ringraziamo quindi per tutto ciò che di bello c’è stato in questa sesta edizione del Tangram Festival: Claudia Pajewski, Filippo Zoccoli, Tommaso Gandini, il Grizzly di Fano, Federica Ferracuti e Manuele Marani, Capra e Ivan Tonelli, i Lightpole, Giorgie, la band e lo staff di GodzillaMarket, Francesco Motta e i suoi musicisti, Andrea Marmorini che è dopo tre anni è tornato al cortile Don Ricci, Enrico Roberto che pure lui è tornato al Tangram dopo tanto tempo (quindi ringraziamo anche Nicola), Edoardo Conforti e Carlo Berbellini per le foto, Andrea Monterubbianesi per il video, Matteo per gli spritz del venerdì, Padre Sante e il cortile Don Ricci, Graziella e il Centro Culturale San Rocco, la locanda San Rocco, 180gradi, Coop Alleanza 3.0, la comunità Arcobaleno, la fototeca provinciale di Altidona, il centro Ricreativo Don Bosco di Porto San Giorgio, l'associazione Spazioinsieme, la contrada S. Martino, A-sound service, Andrea e tutto lo staff di Staradio, Belà, Mezzaluna, il Gruppo Scout di Porto Sant’Elpidio, la Comunità Capi del Gruppo Scout Agesci Fermo1 e i volontari del Tangram Festival 2016.

Grazie a tutti, di cuore.          
Tief – Terra Impegno e Futuro

Qui la gallery delle foto: bit.ly/2cXxg8Q

Francesco Motta sul palco del Tangram la sera del 13 agosto 2016
foto di Edoardo Conforti